La libreria delle storie sospese

La libreria delle storie sospese

di Cristina di Canio

recensione di Federica Merli

“Qui, tra i sogni, le storie si moltiplicano. Da quando un cliente ha avuto l’idea di lasciare un libro in regalo per l’avventore successivo, il locale si è riempito di persone. Così tutti hanno almeno una storia da regalare agli altri e tutti vogliono lanciare un messaggio, parlare, incontrarsi. E magari anche innamorarsi. 

 

Ho scelto di leggere questo libro affascinata da quell’aggettivo “sospese” che accompagna le storie e dall’idea che evoca, quella di lasciare storie per altri lettori, storie tanto amate da desiderare fortemente che un altro ne possa assaporare la bellezza. 

Nella libreria di Nina, una libreria indipendente un luogo che definiresti magico, piccolo e accogliente, dalle pareti lilla, si possono lasciare libri sospesi che vengono acquistati da qualcuno per essere regalati al cliente successivo, accompagnati da una dedica che spiega il motivo di quella scelta. 

In questa libreria si incontrano tante storie, quelle di chi entra per scegliere un libro, di chi si lascia guidare, nella scelta, dai consigli di Nina, sempre pronta ad accogliere con gentilezza chi entra nella sua libreria; di chi si innamora grazie a un libro; ma anche storie di quartiere, di amicizie… 

 

Qui, in questa “scatola lilla” abitata dai libri, la vita di Nina, una ragazza che ha mollato tutto per aprire questa minuscola libreria, si intreccia a quella di Adele, un’amica avanti negli anni, arrivata al Nord tanti anni fa, negli anni del dopoguerra, accanto a suo marito Domenico. 

Adele che, da quando non c’è più Domenico, per combattere la solitudine, si rifugia nella libreria di Nina e, presenza silenziosa, seduta sulla poltrona vede passare la vita, la sua, quella di Nina e quella di tutte le persone che entrano in libreria, la osserva e la racconta. 

 

È proprio di Adele, la voce narrante del romanzo, è lei che ci racconta la storia di Nina, dei suoi amori disastrosi, dei suoi incontri, dei suoi aneddoti. 

E gli occhi con cui Adele guarda Nina sono gli occhi materni di una donna che rivede in quella giovane ragazza la propria vita e, così, il passato di Adele si fonde con il presente di Nina in un racconto che ti incanta e ti fa sognare pagina dopo pagina.

 

Finito il libro vorrete anche voi, come me, entrare nella libreria di Nina, respirare aria di famiglia seduti su una poltrona, circondati da pareti lilla a sfogliare un libro…magari lasciato in sospeso proprio per voi.  

E chissà che un giorno non possiate farlo, magari andando a trovare Cristina di Canio, autrice del libro, nella sua libreria “Il mio libro”, una libreria dalle pareti lilla, una libreria indipendente in via Sannio, a Milano, nella periferia sud della città, un posto speciale dove le persone non sono semplici, anonimi clienti, “ma lettori, amici, vicini, con un volto e una storia”. 

 

Nella sua “scatola lilla” Cristina organizza incontri con gli scrittori e rassegne, consiglia libri e ne parla a tutto tondo, fedele a quel sogno che l’ha spinta a fare il grande salto, quello di lasciare “il posto fisso” per inseguire il sogno di Cristina bambina che alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”, ha sempre risposto “La libraia!”. 

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