La Formula di Jane Austen

03/03/2022

La Formula di Jane Austen

commento di Federica Merli

Quando, in prima elementare, ho scoperto l’esistenza delle lettere, dei loro suoni; che le lettere unite tra loro formavano le parole e che le parole che vedevo stampate nei libri avevano un significato e che a pronunciarle una dopo l’altra veicolavano un messaggio…insomma da quando ho imparato a leggere e scrivere, non mi sono più fermata.

Divoravo libri e, pagina dopo pagina, visitavo mondi, conoscevo persone, provavo emozioni che rimanevano per sempre nella memoria.

In questi viaggi fantastici, in queste storie senza tempo ho conosciuto e letto i romanzi di scrittrici che nascondevano la loro vera identità dietro pseudonimi maschili perché, in quel tempo lontano, era sconveniente che una donna scrivesse.

Sconvolgente se pensiamo che oggi ognuna di noi può scrivere e pubblicare sui social qualsiasi pensiero anche accompagnandolo, perché no, da un selfie, mettendoci letteralmente la faccia…in quel tempo no, se una donna amava scrivere e provava a farlo, non poteva pubblicare col suo nome ma doveva nascondersi dietro nomi maschili, inventati.

È così che mi sono appassionata a queste donne, che sono state orgogliose di esserlo, che rivendicavano i loro diritti e il loro ruolo all’interno della società; scrittrici coraggiose, determinate, appassionate che ad ogni lettura ci parlano dell’importanza di essere se stesse!

Ho iniziato a leggere i loro romanzi, uno dopo l’altro: era il mio modo per ringraziarle, per dir loro che quei romanzi tanto desiderati, voluti e creati erano giunti fino a noi, erano diventati storie senza tempo, scritte in un passato lontano ma così audacemente moderne. Ho inaugurato il mio viaggio lasciandomi guidare da Emily Bronte, “Cime tempestose” e poi Jane Austen, “Orgoglio e Pregiudizio” …

Ed è proprio Jane Austen che ho incontrato, dopo tanto tempo, quest’anno, l’ho incontrata grazie ad una scrittrice che ha intrapreso un viaggio tra passato e presente lasciandosi guidare proprio da lei.

Quest’anno, durante le feste di Natale, mi sono imbattuta in un libro, il cui titolo ha catturato la mia attenzione e tutta la mia curiosità: “La formula di Jane Austen” di Francesca Tamani (Kriss Editore).

Ecco ritornare, in tutta la sua modernità la nostra Jane, a prenderci per mano e ad accompagnarci in un viaggio in cui il passato ha molto da insegnare al presente.

L’autrice del libro è Francesca Tamani, docente di lingua e letteratura inglese e francese nella scuola secondaria, che vive e lavora a Parma.

Questo suo libro è una raccolta di racconti brevi che partono da un aforisma di Jane Austen:

“Ricordate del passato 

solo ciò che vi fa piacere”

Una frase che l’autrice trasforma in “La formula di Jane Austen” che tutti noi dovremmo applicare alla vita di tutti i giorni fino a farla diventare un nuovo modo di vedere le cose.

“…ci trasciniamo, come un sacco pieno di pietre un passato ingombrante. Ricordi, rimpianti, rimorsi, persone, luoghi, emozioni che non ci vogliono abbandonare e che si insinuano nella nostra mente come un subdolo nemico che ci prosciuga energie. Per questo motivo dovremmo applicare la “formula” di Jane Austen e sbarazzarci di tutto quello che ci ha fatto soffrire, che ci ha umiliato e che ci ha resi fragili e insicuri. Dimenticare chi ci ha fatto piangere o chi non si è presentato a quell’appuntamento. Liberarci delle offese, dei torti subiti o dei pettegolezzi sussurrati sottovoce alle nostre spalle. Insomma, guardare al passato con occhi nuovi provando a salvare ciò che di bello ci è capitato e trarre da quei momenti una piccola gioia. Una sorta di barattolo della felicità dal quale pescare uno ad uno solo i momenti degni di essere ricordati, rivissuti, riassaporati.

Trattenere luoghi, profumi, sensazioni, pensieri che ci hanno procurato gioia e serenità mescolandoli insieme come in una formula magica.

La formula di Jane Austen.

Appunto.”

E così l’autrice in questi brevi racconti viaggia sempre in bilico tra passato e presente per salvare quei ricordi, quegli istanti, quelle sensazioni che altrimenti andrebbero persi per sempre insieme a tutto ciò che di quei momenti si vorrebbe dimenticare; un viaggio a ritroso per trattenere, di quel passato, solo ciò che di bello è capitato…riassaporarne le emozioni, quelle belle, e portare quelle stesse sensazioni nel presente per ricavarne ancora felicità, proprio come in quell’esatto momento in cui quelle emozioni si sono manifestate.

“Ricordate del passato 

solo ciò che vi fa piacere”

Con questa sua frase Jane Austen ci consegna la formula per custodire del passato solo ciò che “ci permette di addormentarci la sera con il cuore sereno e una copertina calda sulle spalle”.