La lepre e la luna
di Mario Ferraguti
recensione a cura di Simona Perosce
“I librai itineranti di Parana, Mulazzo e Montereggio hanno compiuto un miracolo. Vendere libri, da analfabeti, a pastori e contadini analfabeti solo col fascino e la potenza della parola. Utilizzare il racconto, la cultura orale, per approdare, in modo inconsapevole, al testo scritto, alla letteratura colta come antichi demoni traghettatori capaci di frequentare mondi differenti ma con l’inconsapevolezza fragile dell’istrione più che con la sicurezza della divinità. Chissà come sarà cominciato tutto, chi sarà stato il primo.”
Un viaggio quello che Mario Ferraguti, zaino in spalla ed un quaderno degli appunti al suo interno come unico bagaglio, compie e ci racconta ne La lepre e la luna, il suo ultimo romanzo pubblicato dalla casa editrice indipendente Exòrma, nel mondo misterioso e magico delle guaritrici d’Appennino, per conoscere la pratica della “segnatura”.
“Mentre viaggio mi vorrei fermare in ogni paese, a ogni gruppo di case per chiedere.”
Il racconto si srotola come il filo di un gomitolo che l’autore non può fare a meno di inseguire, arrivando nei paesini di montagna più remoti, nelle umili dimore delle donne che curano i mali segnandoli, ascoltando le loro storie, fra gli utensili delle loro cucine riscaldate solo dalle stufe in cui arde la legna che, può capitare, i malati recatisi lì per essere curati, portino loro in dono.
“Inizio a intravedere un mondo, la sua trama nascosta, le ultime testimonianze preziose di un modo di usare le parole e prendersi cura che implica un altro rapporto con l’intero universo; con gli uomini, i mali, le forze e le cose.”
Quella che Ferraguti esplora è una terra di mezzo fatta di formule e riti antichi, potenti, a metà tra religione e magia, che si ripetono tre volte al tramonto e si tramandano oralmente di donna in donna, invocando i santi e incantando i mali per convincerli a tornarsene da dove sono arrivati, come se si trattasse di forestieri, ospiti sgraditi da accompagnare fuori dal corpo che abitiamo, ponendo attenzione a non offenderli né indispettirli.
“Chi sa fare sa anche disfare”. L’abilità più importante di queste donne è saper percepire, capire, riuscire a leggere la trama dei fili che legano tutto l’universo e laddove ci sono nodi, scioglierli, con ritualità, restando in costante connessione con la natura, con tutte le sue creature e i suoi elementi. La segnatura ha due facce, è una benedizione ed una maledizione per chi la riceve in dono, è la virtù che consente di curare chi soffre ma è anche una condanna, perché obbliga ad essere in perpetuo contatto con il dolore. Giunge da lontano, da un sapere femminile antico, come pratica di intermediazione tra due dimensioni che fa uso di gesti e di parole da custodire, da preservare nella memoria e da tramandare, lasciare in eredità, parole preziose bisbigliate tra i denti che scorrono libere come acqua e lavano, guariscono, si prendono cura di chi soffre, a differenza della medicina moderna che le deforma, le complica, le rarefà fino a farle scomparire, smarrire, diventando un fiume ormai asciutto, sulle cui sponde non ci si può fermare neanche più a piangere perché non c’è tempo. La lentezza ormai è un ritmo che in città non esiste più, lo troviamo solo sui monti, finché resiste, tra uomini e donne le cui vite sono scandite dal sorgere e dal calare del sole, dalle fasi lunari e che conoscono il significato, l’essenza più profonda della parola cura.
Mario Ferraguti, autore prolifico, esploratore e conoscitore dell’Appennino tosco-emiliano, è il depositario delle storie delle guaritrici di quei luoghi, donne anziane che gli hanno rivelato i propri segreti, mostrandogli ciò che non si spiega, ma che si fa e basta, e lui ce le racconta in un libro che ha la profondità documentaristica dell’ indagine antropologica (tra le pagine troviamo fotografie e citazioni delle formule originali) e la bellezza e il fascino letterario del diario di viaggio.
Libro: La lepre e la luna – Sulle tracce delle guaritrici d’Appennino
Autore: Mario Ferraguti
Casa editrice: Exòrma
Pagine: 230
Euro 16,50